“non devo morire oggi” di Joan Josep Barceló I Bauçà

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D’emblée, l’attimo del silenzio e della solitudine, incalza il poeta Joan Josep Barceló I Bauçà, approdando per versi splendidi alla raccolta di poesia che intitola “non devo morire oggi”, divisa in tre sezioni intitolate rispettivamente: “una sguardo all’infinito”, “l’ombra nel tempo” e “le labbra del silenzio”, mentre la sua meditazione si nutre e nasce ancora con la presenza della meraviglia verso il reale, che sa farsi non astrazione ma parola poetica, concretizzata anche in liriche che si aprono all’eterno, all’archetipico, all’apeiron, per nuovamente pulsare con un tempo sospeso. Si tratta, quindi, di leggere oltre le righe per comprendere la bellezza e le tematiche profonde per afferrarne il senso. (…) La raffinata esecuzione dell’Opera, composta da trentatre liriche come amò fare Dante nella Divina Commedia, è vera espressione di cultura esoterica che accoglie e risolve in sé molteplici esigenze intellettuali, necessaria di studio, gusto del bello e dell’arte, in consonanza con la propria storia e rispetto per la vita verso chi è vita stessa, e forse ci osserva da un’altra sponda del tempo.

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Descrizione

Joan Josep Barceló I Bauçà (Palma di Maiorca – Spagna, 1953). Ha studiato scienze umane e scientifiche nelle Università di Barcellona, Isole Baleari, Madrid e Londra. È autore di numerosi libri di poesia in catalano e italiano. Sviluppa uno stile caratterizzato dal surrealismo e dall’astrazione, con riferimenti a un mondo onirico e mitico, spirituale e carnale, alla ricerca di un concetto rivoluzionario. Ci parla della terraferma e del blu dell’oceano Artico e paesaggi polari in svalbard e drømmeøya, seguendo le caratteristiche di un universo in cui la parola diventa il soffio di un nuovo tempo e si trasforma in carne cruda per diventare un mare di tempeste nella notte. Luce e oscurità dominano il linguaggio finché il desiderio è la scintilla del fuoco e solo la vita può sopravvivere in un’emergenza improvvisa. La ricerca di un infinito ci rende nomadi che cercano un attimo di tenerezza, un desiderio di trovare gli unici esseri che hanno le chiavi di persistenza per aprire il cosmo e per renderci i collegamenti covalenti di una vita che va oltre la stessa esistenza in un suicidio mafico della stessa parola, così che la poesia prende la forza del tempo e diventa una furia di sangue e ci permette di vivere più intensamente e di rinascere dopo dal grembo della madre di cui siamo tutti figli tra scintille di elettronegatività.

Informazioni aggiuntive

Peso 0.2 kg
Dimensioni 24 × 16.8 × 0.6 cm

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