“Pettinaia a Montecatini” di Maria Grazia Innocenti

Quando la zia Grazia, ogni tanto, mi leggeva alcune parti del suo diario, avevo colto solo in parte l’originalità della narrazione… Gli eventi sono raccontati dal punto di vista di lei, poco più che bambina, che dalla campagna si ritrova catapultata nel mondo del lavoro nel centro di Montecatini… Il lettore osserva questo mondo attraverso gli occhi di Grazia ragazzina, ingenua ma non troppo. L’umorismo che scaturisce dalle situazioni reali narrate, spesso paradossali o grottesche, viene perciò amplificato dalle reazioni, verbali e non solo, della narratrice-protagonista… Al tempo stesso, esprime sconcerto per i fatti storici descritti: i bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, l’eccidio del Padule di Fucecchio, visti dagli occhi di una testimone… Dalla Prefazione di Elisabetta Innocenti

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La ragazza bionda e timida, che sboccia come un bel fiore, riporta vicende ed episodi di vita, con un vigore autoironico, tipico del carattere toscano, che bene sa mettere a fuoco, con umorismo, fatti e misfatti degli esseri umani. Ed è in tal senso che il libro va ad acquistare un valore storico, che diviene propedeutico e di insegnamento di valori civili che ancora oggi dovrebbero essere più sviluppati, come il lavoro e la cultura. Dalla Postfazione di Lia Bronzi