“Omniscient” di Filippo Papa e Joan Josep Barcelo

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Filippo Papa e Joan Josep i Barcelo viaggiano all’unisono sui sentieri curvilinei dell’universo. Adottano la stessa sintesi e amano la musicalità del silenzio. L’uno cattura immagini che spingono lo sguardo verso l’Empireo, l’altro “riedifica nel soffitto del cielo a ogni battito del cuore”. Si direbbe che la loro poetica è tutta costruita ammirando l’infinito che sovrasta la nostra presenza. Entrambi guardano verso l’alto come a cercare una traiettoria che spinga l’anima verso il luogo in cui tutto è destinato a convergere. A tal proposito Barcelo tesse versi leggeri come l’aria, ardenti come il fuoco, e ci ricorda il destino di ognuno nel “chiedere solo di morire nel ventre della cupola”. Paolo Giansiracusa

Filippo Papa e Joan Josep Barcelo, il fotografo e il poeta, il siciliano e il catalano, uniti in un viaggio chiamato bellezza. Mossi dal desiderio di cogliere, nelle forme più varie delle cose, l’essenza più intima dell’essere, i due valorosi viandanti sfoderano le armi che meglio conoscono. Papa lo fa utilizzando la luce, con la quale riscrive e descrive l’ordine del mondo e mirabilmente dischiude quella grammatica silente che soggiace, eterna, sotto la coltre pesante del visibile. Barcelo lo fa usando la parola, con la quale illumina e rischiara, come un faro potente, gli angoli più bui e più nascosti dello spirito dell’uomo. Due linguaggi in apparenza distanti l’uno rispetto all’altro, ma che in realtà mostrano e dimostrano di essere in fondo la stessa cosa. La fotografia e la poesia sono infatti entrambe forme in grado di catturare, imprigionare, fermare e cristallizzare in un’immagine o in una parola l’attimo che fugge, l’istante, il momento; ciò che per natura è destinato a vivere in un breve spazio di tempo per poi essere presto inghiottito nel buio infinito dove tutto si annulla. Ma l’arte, fotografica e poetica, ha la forza di sottrarre al suo malvagio destino l’attimo che sta per dissolversi. In quell’attimo c’è il segreto del mondo, c’è tutto il senso dell’essere. È quella luce che squarcia le tenebre e illumina la coscienza dell’uomo, e che l’arte appunto svela. Un’immagine che, nelle meravigliose foto di Papa, trova piena concretezza nelle forme eleganti di una cupola trafitta da un raggio mistico di sole. Vista dal basso e dall’interno, questa sembra quasi un cerchio di luce, circondato dal buio più fitto che smangia e annulla il resto della chiesa. Nelle liriche profonde di Barcelo, invece, assume l’aspetto di quelle parole che nessuno capisce e comprende, e che però preannunziano un possibile domani. In un modo o nell’altro, si avverte
nell’attimo catturato la presenza del trascendente; la presenza di ciò che sta ben oltre gli schemi angusti della ragione. Il sapere assoluto, o l’onniscienza, il cui simbolo più perfetto è non a caso il cerchio, tra le forme, quella che meglio esprime l’Umgreifende, il tutto-abbracciante di jaspersiana memoria, dove è compreso il possibile così come l’impossibile. Michele Lasala

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Descrizione

Filippo Papa nato a Leonforte (EN) nel 1986 è un eclettico artista visivo siciliano che è stato inserito fra gli esponenti più significativi del panorama artistico contemporaneo, all’interno delle due più importanti pubblicazioni editoriali italiane quali l’Atlante dell’Arte Contemporanea edito De Agostini e il CAM Mondadori. Inoltre, è vincitore del premio Italia per la fotografia 2022. La sua arte trova la massima espressione spaziando tra la fotografia d’architettura – caratterizzata dal contatto col divino attraverso l’estrema sintetizzazione delle forme ottenuta dal bianco e nero e dai forti contrasti tra luci ed ombre – e la performance in cui il suo corpo è il protagonista, specchio delle sue molteplici sfaccettature intime e carnali. Il movimento diventa forza, i gesti omaggi a miti e artisti del passato. Una nuova visione metafisica che connette tempo e spazio creando linguaggi ibridi tra le varie forme d’arte.

 

Joan Josep Barceló i Bauçà (Palma di Maiorca – Spagna, 1953). Ha studiato lettere e scienze presso l’università di Barcellona, Isole Baleari, Madrid e Londra. È autore di numerosi libri di poesia in catalano e italiano, avendo ricevuto importanti premi e riconoscimenti internazionali nella sua carriera letteraria. Le sue poesie sono state tradotte in francese, inglese, tedesco, portoghese, greco, spagnolo, cinese, coreano, albanese, norvegese e altro ancora. Sviluppa uno stile caratterizzato dal surrealismo e dall’astrazione, con riferimenti a un mondo onirico e mitico, spirituale e carnale, alla ricerca di un concetto rivoluzionario. Luce e oscurità dominano la lingua finché il desiderio è la scintilla del fuoco alla ricerca dell’infinito. Un linguaggio che travalica l’esistenza in un suicidio della stessa parola, affinché la poesia prende la forza del tempo e diventa una furia di sangue. La sua poesia si connette con l’arte visiva e la performance, mostrando nuovi concetti e stili di comprensione della letteratura, proponendoci di entrare in un mondo che unisce le scienze sociali e scientifiche in un unico corpo verbale.

Informazioni aggiuntive

Peso 0.5 kg
Dimensioni 20 × 20 × 0.8 cm

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