“Opere teatrali (1982-2001)” di Edgardo Ferrari

13,00

Con questa pubblicazione delle sue opere teatrali, Edgardo Ferrari raccoglie il lavoro svolto nell’arco di quasi vent’anni, dal 1982 al 2001. Il lettore trova nel libro un ventaglio di temi che coinvolge, dosato con sapiente maestria e che rende piacevoli e scorrevoli queste pagine. Nel Ferrari autore teatrale ritroviamo quei tratti caratteristici presenti anche nella sua produzione narrativa: attenzione alla storia, cioè ad alcuni tra gli avvenimenti più significativi che hanno segnato la seconda metà del secolo scorso; arguzia nel cogliere vizi e virtù umane, con ironia e disincanto, spirito goliardico e amarezza velata di malinconia, come se si ponesse in un terreno a metà strada tra il neorealismo e la commedia all’italiana, volendo usare generi del grande schermo cari non solo ai cinefili. (…) Diceva Arthur Miller che il fascino del teatro, antichissima forma d’arte, risiede nel fatto che riproduce la casualità della vita. Ecco, proprio il senso della vita e alcune delle sue molteplici sfaccettature, tra il serio ed il faceto, ha saputo cogliere Edgardo Ferrari nelle sue opere teatrali: “Gli sperdutiˮ (1982), “Salvador Allendeˮ (1984), “Il processoˮ (1987), “Ciak, si gira!ˮ (1988), “Il testamentoˮ (2001). Dalla Prefazione di Saverio Gaggioli

20 disponibili

Descrizione

Edgardo Ferrari, è nato a Bologna il 7 novembre 1958, è residente a Sambuca Pistoiese (PT) è si è laureato in lingue e letterature straniere presso l’Università degli studi di Bologna con una tesi sul “Tristram Shandy di Laurence Sterne e il codice romanzesco in formazione”. Il nonno paterno Roberto era di Sambuca, mentre la nonna Ines Fornaciari (lontana parente di Enzo Biagi e Francesco Guccini) era di Pavana. Il padre Gastone è stato medico condotto e partigiano nella zona oltre che Sindaco di Granaglione prima, durante e dopo il 25 aprile del 1945. Appassionato di auto storiche e giornalista pubblicista ha iniziato la sua carriera come collaboratore del mensile “Auto d’epoca” di Treviso. Successivamente ha scritto studi ed articoli di interesse storico, locale, linguistico e dialettologico collaborando anche con la rivista “Gente di Gaggio” e con il mensile “La Gazzetta dell’Appennino”. Inoltre, ha partecipato alla compilazione del “Dizionario Toponomastico del Comune di Sambuca Pistoiese” curato dall’Ing. Natale Rauty e alle numerose ricerche compiute da Francesco Guccini sui dialetti locali pubblicando nel 1997 il saggio “Tracce di isoglosse e sostrato nei dialetti pavanese e sambucano”. Dal 1995 al 2005 è stato vice-direttore della testata giornalistica di “Appennino TV” per conto della quale ha condotto numerosi servizi, inchieste e interviste a personaggi famosi. Dal 2008 è collaboratore del periodico di Faenza “Epocauto”. Collaterale a queste attività giornalistiche e di studioso, il Ferrari ha sempre coltivato anche la scrittura di racconti e opere teatrali. Dopo una preparazione durata parecchi anni, nel 2017 ha pubblicato un romanzo che prende spunto dalla sua storia familiare e personale intitolato “Dov’è finito lo scimmiottino rosa?”. Successivamente ha scritto un’opera piuttosto originale che ha il merito di unire l’attività di scrittore a quella di studioso di storia di motori e dopo anni di ricerche e di esercitazioni della memoria, nel 2018 ha pubblicato il volume intitolato “Storie di storie di rottami, regine e motori” che ha proprio per oggetto la passione per le auto storiche e per i personaggi che l’autore ha incontrato nell’ambito di questo mondo. Nel 2020 ha pubblicato con Setteponti editore il volume intitolato “Novelle della Sambuca”, che si compone di racconti brevi scritti dal 1980 al 2020. Dal giugno 2004 al 2014 ha ricoperto la carica di Assessore alla Cultura del Comune di Sambuca Pistoiese.

Informazioni aggiuntive

Peso 0.5 kg
Dimensioni 21 × 14.8 × 0.9 cm

Ti potrebbe interessare…

0